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Alle prese con nuovi stimoli creativi, l'autore ci offre una serie di scritti che vanno ben oltre la semplice narrazione, giocando come sempre con i doppi sensi, le intersezioni confessionali e il paradigma esistenziale del suo introspettivo senso del donare, senza nessuna pretesa letteraria. Vi troviamo incastrati componimenti poetici recenti, che l'autore scrive e rigetta nel suo fin troppo consistente 'materiale evolutivo', oltremodo ponendosi come sempre 'nudo' e restando enigmatico e di difficile appiglio, per coloro che leggono con pregiudizio e leggerezza, le sue opere. La coesistenza con una realtà sempre più sciatta di bellezza e di orrore sociale, lo pone in ascolto e si scruta lui medesimo, per non restare invischiato nell'inquinamento dei sentimenti. In un periodo svuotato dai valori, cerca di restare a galla, lasciando la penna scrivere: impressioni, pensieri, osservazioni in un'opera che resterà parte di quelle, che vengono rilegate nella parola 'cult'. Con la consapevolezza che questo sarà il destino di ogni cosa scritta, si lascia liberamente andare, in pindarici voli tra passato e presente, ma in modo tale da non apparire protagonista di ogni cosa, qui riversata e costudita in seconda persona.