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Le liriche sono pervase da un cupo senso d'inquietudine e nel contempo da un anelito di luce e scuotono il pensiero che volteggia nell'indefinito. Le cinquanta poesie trasportano il viaggiatore nel luogo del sogno, tra ricordi remoti, pensieri attuali, illusioni chimeriche ed echeggianti distonie. La quinta stampa è portatrice di una continuità presente e nel contempo distante dalla fatuità umana ed è rappresentazione di un pensiero che oscilla tra l'onirico e l'incostante materialità. È un invito libero alla coscienza del lettore, alla percezione del flusso della non libertà, all'incostanza del definirsi oltre il già definito, una sfida alla comprensione dell'incompreso.