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Le pene affettive da secoli riempiono pagine e pagine d'inchiostro. Le sofferenze che derivano dalla fine di un amore hanno colpito tutti, almeno una volta nella vita, indistintamente. Che tu sia ricca o povera, giovane o meno giovane, bella o meno bella. Che si tratti della prima cotta adolescenziale o di un amore lungo una vita, tu come tutte hai affrontato almeno una volta nella vita quella sofferenza che manda il cuore in frantumi (spesso, è il caso di dirlo, per fortuna non in maniera irreparabile). Le sofferenze sentimentali sono studiate dagli scienziati al pari di qualsiasi altro disturbo o disagio psicologico. Addirittura, qualcuno le paragona al dolore fisico. Eppure, noi esseri umani siamo esseri meravigliosi e sappiamo cavarcela anche nelle situazioni più difficili. Il nostro cervello, infatti, sembra che sia programmato per farci dimenticare le situazioni più dolorose: così come si dimenticano traumi infantili, incidenti e disgrazie, il cervello ci spinge ad accantonare anche storie d'amore finite male che ci fanno soffrire. Si tratta di spirito di sopravvivenza: è un espediente naturale che ci serve per passare oltre, per non rimuginare sulle nostre cadute più rovinose. Noi stessi possiamo lavorare nella stessa direzione, per lo stesso obiettivo. Noi possiamo fare molto, per salvare noi stessi.