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Sul piano psicologico, il realismo di Flaubert consiste nell'osservare gli uomini secondo una perfetta oggettività, per immaginare, con il massimo della verosimiglianza, le idee, i sentimenti, il linguaggio stesso dei personaggi. Nel caso di Emma Bovary, si è impegnato a rilevare l'influenza delle impressioni dell'infanzia e della giovinezza, poi degli avvenimenti esteriori all'evoluzione dei sentimenti della sua eroina. Questo, durante tutto il romanzo, in virtù d'una sorta di determinismo. Attraverso l'interazione delle circostanze e le bizzarrie del suo carattere, Emma scivola nella discesa verso la noia, la menzogna, l'infedeltà e infine il suicidio.