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Una vita intensa, lunga novantanove anni, è quella vissuta da Peppina, persona all'apparenza fragile, ma tanto forte da attraversare indenne guerre e terremoti, gioie e dolori, e da costituire il centro gravitazionale di un universo familiare, il punto di convergenza degli interessi di tutti e, a un tempo, il motore dell'attività di ciascuno. La capacità di amare incondizionatamente e di soffrire per affetto, la paura e il coraggio, il piglio e la rassegnazione sono gli aspetti contraddittori di una donna non comune, che seppur vecchia non rinunciava a una punta di civetteria quando, a chi le faceva un complimento, soleva ripetere "fui bella". Il racconto biografico si allarga all'osservazione del mondo in cui si svolge per tutto il Novecento la vicenda umana della protagonista, la cui storia non è soltanto la nostalgica ma fedele narrazione di una piccola indimenticabile figura femminile e delle persone che incrociarono la sua esistenza. E' pure la rievocazione, nello sfondo, di tanti eventi che hanno segnato le trasformazioni della società italiana, dal terremoto di Messina al fascismo e all'emigrazione degli italiani, dalla tragedia delle due guerre mondiali alla nascita della Repubblica, dal terrorismo alle stragi di mafia. Cento anni di storia dell'Italia insomma, riflessi come in uno specchio nel microcosmo intimo e familiare di Peppina.