Tab Article
La vicenda dell'autore si riassume in questo romanzo che si muove su tre piani. Reale dell'essermi inesorabilmente trovato a passare tra il male del virus e il bene della medicina, nell'esperienza di quaranta giorni di ospedale che ho descritto per come li ho vissuti dentro me e fuori in rapporto con persone e fatti reali. Surreale dell'incubo ininterrotto lungo diciannove giorni di coma farmacologico: incubo opprimente, assillante, terribile, che non finiva mai. Che aveva sviluppo parallelo, traslato e simbolico, al decorso della malattia: la mente narrava la pesante partita che il corpo stava giocando. Ideale dei miti, leggende e suggerimenti a cui sono sempre ricorso e che mi aiutano a superare le difficoltà, a vincere e vivere. Nasce dal dispiacere che la mia malattia ha creato tra tante persone, conoscenti, amici e amori, che di me hanno chiesto, pensato, pregato. Il viaggio è al fondo una lunga riflessione sulla vita.