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È la storia di un bambino del "dopo-guerra" cresciuto nei campi rimasti ancora nella zona del mare di Pesaro, ai margini della spiaggia e del porto canale. Oggi è tutto cancellato dalle nuove costruzioni e dalle nuove strade. Resta solo qualche fotografia e i ricordi di chi era un "cacciatore" di lucertole nelle praterie dell'Orto di Picèn. Resta la "nostalgia" di fronte alle immagini della Pesaro della mia infanzia o che provo quando ripercorro strade e posti che non vedevo da anni, e la mia mente torna a rivivere momenti passati ed emozioni di sessant'anni fa. Anche se oggi molto (o tutto) è cambiato, un po' mi commuovo quando vedo il cogolo arrotondato, sul quale sedevo a guardare le poche auto in transito in via Mario Paterni dove, oscillando tra il civico 84 e il 66, ossia al di là e al di qua di viale Della Vittoria, ho vissuto fino all'età di sedici anni. Il sasso, un paracarro naturale, uscito chissà quando dal terreno e alto poco più di una spanna, all'angolo con viale Della Vittoria, è tanto piccolo che faccio fatica a immaginare che quella era la misura delle mie ginocchia di allora. Nella vita e nella natura tutto cambia, più o meno rapidamente, e queste righe potrebbero essere utili "pensierini" per chi è stanco di correre comunque e sempre, e vuole lasciare perdere ogni tanto Facebook, Istagram, Google... e rifugiarsi nei ricordi di un'infanzia più libera e felice.