Tab Article
"Ho sentito nel cuore la grande voglia di dedicare alla bella Roma, in gergo romanesco, poche righe d'amore, scritte durante la mia permanenza in città, alla maniera ironica del vignettista, magari dello spassionato cantore ambulante. Chi me ne vuol fare una colpa? Magari lo faranno il dotto, il saputello, per mio dialetto capitolino che riconosco non perfetto e, per questo, sono pronto a mettermi pure in croce. Di più, che volete fare? Ma che potete fare? Sono un tipo tosto e di coccio. Un siculo verace e me ne vanto. Se ho voluto scrivere questi brani per la mia Roma adorata, sono certo che mi perdonerà perché dettati d'istinto, col fuoco della passione e poi con un pizzico d'ironica canzonatura. Di certo scaturiti dal grande amore e dalla devozione di chi vuole rendere un piccolo omaggio, dinanzi al mondo intero e a modo suo, alla città eterna. D'altro, non saprei che dire! Mi dovete graziare, se non per me, fatelo per vostra generosità". I disegni dei simpatici personaggi stralunati, alcuni colorati ad acquerello, sono stati ideati e dipinti dallo stesso autore.