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Romanzo umoristico ed involontariamente filosofico secondo alcuni oppure filosofico ed involontariamente umoristico secondo altri. Ecco cosa scrive a riguardo Marco Vimercati nel suo saggio critico su "Va' dove ti porta il cervello": "Nato come anamorfosi parodistica di un celebre romanzo italiano, Va' dove ti porta il cervello nel corso della sua stesura si è emancipato e svincolato dal suo obiettivo iniziale, collocandosi de facto nel ruolo di opera di riferimento, della quale il celebre romanzo non viene ad essere che una blanda parodia, pur se antecedente. D'altra parte siamo ormai tutti sufficientemente scaltriti in faccende spaziotemporali per comprendere che il tempo è circolare e che il prima e il dopo non sono che sale d'attesa per nevrotici. Consiglio in ogni caso di leggere questo testo dopo aver letto il celebre romanzo, in modo da poter assaporare lo scotoma dell'umano argomentare tra la marmellatosa stereotipìa cardiaca e la ermeneutica cosmogonia cerebrale."