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Anno 1929. Rosa, operaia in una tessitura, cede alle ragioni della famiglia e anziché seguire il suo amore, Peppo, sposa Luigi, un muratore in procinto di emigrare in Francia. Sei mesi dopo il matrimonio, Luigi la vuole accanto a sé e Rosa lascia il piccolo paese sulle rive del Lago Maggiore per raggiungerlo, a Charleville. La convivenza con Luigi e altri due muratori: Giovanni, suo fratello e Silvano, genovese, con i quali condivide l'alloggio, appare da subito difficile. Tra i due non scatta l'amore. Luigi accetta un lavoro in Belgio dove si trasferirà col fratello Giovanni, lasciando Rosa al suo destino, come fosse una estranea. Inizia così la nuova vita di Rosa aiutata e sostenuta dalla vicinanza di Yvette, padrona di casa e del notaio Rossignol che ha lo studio nello stesso edificio, ma sarà Silvano, il muratore rimasto ad abitare con lei, a risvegliarle la bellezza dell'amore. La guerra sta per scoppiare e Silvano deve ritornare a Genova. Rosa aspetta un figlio da lui, ma non glielo dirà. Nascerà Carlo che morirà di difterite a cinque anni. Forte del ricordo dei sui grandi amori e della sua tragedia, si risolleverà, con rabbia e determinazione. Diventerà una semplice ed umile ricca signora, aiuterà altri emigranti italiani fondando una cooperativa edile e dando loro lavoro e benessere, ma le strade della vita sono imprevedibili e Rosa dovrà percorrerle tutte, sino all'ultima, che si svelerà come la più accidentata, quella che, spera, la porti dal suo primo amore: Peppo.