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Nato a Breslavia nel 1874, Ernst Cassirer ha rappresentato in modo esemplare un'inversione di tendenza nei confronti della filosofia positivista: la sua opera ha dato vita a una rifondazione dei princìpi della storiografia filosofica e dell'epistemologia, che si colloca nell'area della «rinascita kantiana» propria di tanta parte del pensiero contemporaneo. Il suo punto di osservazione si sposta, quanto al problema dell'oggetto della ricerca, nel senso della possibilità storica della sua concettualizzazione: l'oggetto in Cassirer non è più dunque, quale era stato nel positivismo, un «dato» fisso, attorno al quale si muove, nelle sue complesse dinamiche, la storia delle idee, ma si modifica fenomenicamente, con il divenire della scienza stessa che ad esso fa riferimento. La storia della filosofia di Cassirer è in definitiva un tentativo - kantiano, appunto - di definire la possibilità stessa della riflessione scientifica, e i concetti fondamentali che a quest'ultima si sono offerti nel tempo per circoscrivere e definire il proprio oggetto. ll volume si apre con l'analisi del pensiero di Cartesio, cui fa seguito il dibattito degli epigoni e della scuola di Port Royal; mentre in aree culturali diverse comincia a delinearsi da un lato il filone empirista della filosofia inglese, e dall'altro prendono forma i grandi sistemi di Spinoza e Leibniz.