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Era il 1991, una ragazzina persa nel bosco della vita abbandona la sua famiglia. Cerca la sua strada. Non sa ancora che un anno dopo, questa l'avrebbe condotta in Italia dove incontrerà il suo lupo cattivo. Sola, spaventata e soprattutto soggiogata, chiede soccorso ad un amico lontano: "Aiutami!! Ci sono ragazze prigioniere, ragazze scomparse e poliziotti coinvolti!" Fu così che la polizia italiana iniziò a indagare i lupi cattivi, seguendo la falsa pista su un presunto traffico di esseri umani. Inizia in questo modo il racconto della vera storia della cattura dei criminali noti come "la banda della uno bianca" che dal 1987 al 1994 insanguinarono le strade dell'Emilia Romagna e delle Marche, uccidendo 24 persone, ferendone 103. Sembra incredibile che per sette lunghi anni i cacciatori non siano riusciti a trovare i lupi cattivi. Ci è voluto Cappuccetto Rosso, la ragazzina della favola di Charles Perrault e dei fratelli Grimm a indicare la giusta via nell'oscuro sottobosco della giustizia. La fine della banda porta infatti la firma indelebile di Eva Mikula, diciannovenne ragazza ungaro-rumena che per tutti era la donna del capo. Lei sfidò uomini pericolosi, assassini senza scrupoli. Sfidò anche il potere annidato nei palazzi che voleva e vuole ancora ammaestrare la verità.