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«Quando a marzo 2020, sotto la minaccia di un virus sconosciuto, il nostro Paese si è ritrovato nel pieno di un'emergenza sanitaria, a ciascuno di noi è capitato di fermarsi e interrogarsi sulla situazione che ci stavamo trovando a vivere. Le riflessioni di Paolo Micheli hanno prodotto un'originale raccolta di oltre cento sonetti composti in dialetto romanesco, una sorta di "diario di emozioni" di questi ultimi mesi segnati dalla convivenza forzata con il Covid. Un volume nato quasi per gioco, che prende il via all'inizio del primo duro lockdown e arriva a coprire un arco di tempo di quasi due anni, fino all'autunno 2021 in cui, seppur nel quadro generale di una situazione in miglioramento, non si riesce ancora del tutto a intravedere la fine di questo surreale periodo toccatoci in sorte. Con quella sagacia e quel disincanto tipici che contraddistinguono la lingua utilizzata, l'autore dà quindi forma a un insieme composito, dimostrandosi un buon osservatore di ciò che, a partire dalle sue mediocrità, rende l'uomo quel che è.»