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Durante una sera autunnale nella periferia di Milano, Gianluigi detto "Cape" e l'amico Popy, due ragazzini abituati a giocare per strada, avvertono uno strano ronzio nei pressi del campetto di calcio e si trovano di fronte a una visione indefinibile: una "cosa" nera dalla forma sferica e scossa da un tremore. Perplessi e un po' inquietati decidono di non raccontare l'episodio e proseguire la loro in vita in città, a Via Campania e dintorni, nei luoghi fulcro della loro gioventù fatta di imprese goliardiche e ingenue cotte poco corrisposte: i campetti dove rincorrono il sogno ravvivato dai mondiali di Argentina '78; il Cinema Apollo, portale su un'altra dimensione e sulle fantasie più audaci; il Bar Napoli, punto di ritrovo e specchio delle abitudini dei cittadini. Ma si imbattono anche in persone minacciose e posti pericolosi, guardano confusi al mondo deturpato delle droghe, assistono agli scioperi e agli scontri del movimento operaio. Giangi diventa un adolescente che si confronta con nuove ambizioni, la sua vita attraversa dei cambiamenti, si trasferisce, fa nuovi incontri, trascorre più tempo a Milano e concretizza maggiormente la sua passione per il calcio, ma la Cosa ogni tanto continua ad apparirgli e lui dovrà svelare il mistero... Nell'opera di Pierfrancesco Adduce rivive l'hinterland in cui è cresciuto, il percorso di un ragazzo snodato tra spensieratezza e ostacoli, con uno sguardo sulle vicende di quegli anni e il colore dei ricordi.