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Già dalle prime pagine della sua raccolta, Hanane Makhloufi ci parla di come la sua poesia nasca proprio da questi incontri, da questa condivisione continua con un Altro che diventa fondamentale nei molteplici ruoli che può ricoprire. Non solo, decide di dedicare spazio a una fondamentale riflessione su come le assenze, che per contrasto spesso si creano, possano essere altrettanto difficili, intense, complesse da gestire eppure imprescindibili. La sua opera nasce dall'osservazione di tutti questi attimi che costantemente orientano il nostro percorso, perché a volte la direzione è data anche da questo, da un prediligere una via a un'altra per cercare un incontro, o per scansarlo, per provare qualcosa a noi stessi, per risentire una voce o anche, infine, per allontanarsi, quasi scappare, e scoprire invece che siamo ancora più vicini a ciò che cercavamo di tenere lontano.