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Il parigino Roger Nimier (1925-1962) è uno sconosciuto per il lettore italiano perché non rientra in alcuna delle categorie preconfezionate dalla critica. Fu monarchico, cattolico e reazionario ma sempre all'avanguardia sia come scrittore sia come rispettato consulente dell'editore Gallimard. Nimier fu il caposcuola dell'anticonformista corrente letteraria degli Ussari, che comprendeva Antoine Blondin, Jacques Laurent e Michel Déon. "L'ussaro blu" (1950) è il manifesto di Nimier: colto e profondo ma molto divertente, con personaggi indimenticabili come l'ussaro François Sanders, alter ego dell'autore. Spregiudicato nel linguaggio e nelle idee, questo romanzo di guerra conduce il lettore nella Germania nazista ormai sconfitta, al seguito degli Ussari francesi. Sperimentale nella costruzione a incastro di più voci, "L'ussaro blu" ha però l'obiettivo di inserirsi nella tradizione di Stendhal. Nimier intreccia magistralmente combattimenti, violenza, amore e morte. E la rivolta di Sanders non terminerà assieme al conflitto...