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"L'incognita", romanzo epistolare del 1889, costituisce un punto fondamentale nella narrativa di Benito Pérez Galdós considerato il romanziere per eccellenza dell'Ottocento spagnolo. Egli fu un perfetto conoscitore del carattere ispanico e uno dei maggiori interpreti della storia del suo paese. Il romanzo è costituito dalle quarantun lettere che Manuel Infante, trasferitosi da Orbajosa a Madrid per svolgere la sua attività di deputato, scrive all'amico Equis X, rimasto in provincia, raccontandogli tutto ciò a cui assiste, ma soprattutto la vicenda della coppia Augusta Cisneros-Tomás Orozco e dei possibili amori della donna con Federico Viera. Nonostante si attribuisca il ruolo prima di testimone e poi di investigatore dei fatti, Infante non è sicuro di nulla e non riesce a scoprire nulla. È così coinvolto negli avvenimenti (ama o crede di amare Augusta) che la sua indagine gli permette solo di accumulare sospetti e di fare infinite supposizioni. Un morto, una verità da scoprire, un detective, indizi e tracce: questi gli ingredienti principali dell'avvincente romanzo di Pérez Galdós. Non solo un incredibile esempio di letteratura spionistica, ma un vero e proprio laboratorio sperimentale.