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I ritratti degli anime che leggerete qui, surreali, demenziali e scritti ascoltando in cuffia vecchie sigle di Superobots, Cavalieri del re e Nico Fidenco, riconducono ad un passato collettivo di incipiente teledipendenza. Dichiarano nel contempo un amore incondizionato verso storie e personaggi che hanno contribuito, a modo loro, alla crescita e alla formazione dell'immaginario di generazioni intere. Ne risulta una galleria incompleta e di parte, sbilanciata secondo gusti e preferenze personali, che potrà essere arricchita a piacimento, accogliendo le grida di vendetta dei tanti assenti illustri. Con un registro ironico a metà fra il giornalistico e lo psicanalitico-demenziale, ho tracciato i profili di alcuni personaggi dei quali serbo il ricordo più vivido, cogliendo pure l'occasione per un po' di ripasso, sbirciando talune indimenticabili puntate, con buona pace di mia moglie. In questo modo, da Actarus a Kenshiro, passando per Conan e Candy Candy, ho immaginato di poterli tratteggiare a partire proprio da quelle incongruenze, manie, turbe psichiche e compulsioni multiple che hanno contribuito a renderli icone imperiture.