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Durante la Seconda Guerra Mondiale l'Unione Sovietica impegnò ingenti risorse per combattere l'avanzata del nazismo. Alla difesa del suo immenso territorio contribuirono non solo i militari dell'Armata Rossa, ma anche coloro che combatterono con armi diverse da quelle tradizionali e che molto spesso non sono citati sui libri di storia. La ragione è imputabile alla segretezza di certe realtà confinate nel mondo dello spionaggio. Realtà che solo a distanza di tempo emergono grazie a testimonianze e documenti declassificati. I protagonisti sono persone che hanno svolto delicate missioni nei servizi segreti. Margarita Konenkova è proprio una di queste. Una donna colta e affascinante diventata spia non per sua scelta ma poiché costretta da Stalin. Una spia in rosa che sedusse Albert Einstein con l'obiettivo di carpire preziose informazioni utili per la sicurezza della madrepatria.