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Nel 2002 un matematico russo, Grigori Perel'man, sciolse uno dei sette enigmi matematici del secolo: la congettura di Poincaré. Fu un risultato clamoroso, che mise in subbuglio la comunità matematica mondiale. Ma dopo dieci anni di dedizione assoluta, quasi monacale, Perel'man respinse tutti gli onori che gli venivano tributati: rifiutò il premio Clay da un milione di dollari, nonché prestigiose cattedre universitarie e la medaglia Fields, l'equivalente del Nobel per la matematica. Infine lasciò il lavoro, negandosi agli amici e alla stampa e ritirandosi in uno squallido appartamento nella periferia di San Pietroburgo, dove vive tuttora con la sola compagnia di sua madre. La giornalista russa Masha Gessen ricostruisce la storia misteriosa e tragica di questo genio eccentrico, costellata di mentori geniali e strane manie, amici e nemici, successi e delusioni, rievocando le atmosfere dell'epoca sovietica, tra repressione e aneliti di grandezza, e indagando le ragioni profonde che possono aver spinto Perel'man a tagliare ogni contatto con la società e a diventare una leggenda.