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Napoli, primo pomeriggio del 15 luglio 1982. Piazza Nicola Amore. Quattro killer delle BR uccidono il vicequestore Antonio Ammaturo, capo della Mobile. Il dottor Ammaturo è appena uscito di casa; sale a bordo dell'Alfa bianca di servizio guidata dalla guardia scelta Pasquale Paola. Due brigatisti si avvicinano ai lati dell'auto e sparano con mitraglietta e pistola, mentre gli altri terroristi attendono in una 128 che il massacro abbia inizio. La colonna napoletana delle BR è ormai allo sbando e il suo capo Giovanni Senzani, artefice del sequestro del potente assessore regionale Ciro Cirillo (27 aprile 1981), è in carcere da sei mesi. Perché alcuni terroristi decidono di ammazzare il dirigente di polizia? Su mandato di chi? L'autore, attraverso un'attenta ricostruzione dei fatti basata su una rigorosa bibliografia, su fonti giudiziarie e parlamentari e sulla stampa dell'epoca, delinea una nuova possibile pista su questo atroce delitto. Ritiene che l'attentato non possa essere separato dall'assassinio del criminologo neofascista Aldo Semerari e che il camorrista Renato Cinquegranella, latitante da decenni, sia uno dei custodi, se non il custode, della verità sulla morte di Ammaturo.