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Erano tempi antichi quando per la prima volta gli Shianti misero piede sulla terra che gli uomini chiamano Magnamund. A lungo avevano viaggiato nel vuoto, nomadi senza meta in cerca di un luogo da rivendicare come proprio. E così avvenne che, quando gli Shiati contemplarono per la prima volta il volto della terra, i loro cuori si colmarono di meraviglia. Videro un mondo di montagne senza nome, foreste vergini e incontaminate pianure selvagge. Scelsero di porre fine qui ai loro vagabondaggi e di dedicarsi allo studio e alla contemplazione di questa nuova terra. Per la gioia degli Shianti, in quel tempo emerse la stirpe dell'uomo. Essi furono spettatori entusiasti e premurosi dei suoi sforzi per raggiungere la civiltà. Come déi, gli Shianti apparivano, agli occhi degli uomini primitivi. Alti e fieri, con una radiosità da cui trasparivano magia, e misteri arcani, gli Shianti camminavano tra loro e, con le loro arti magiche, assistettero l'uomo nel suo sviluppo. Con il passare dei secoli l'uomo finì per venerare gli arcani Shianti e il potere di questi maghi crebbe ancora di più. Affamati di conoscenze, essi cercavano di svelare i misteri del sapere, inviando le loro menti in altri piani d'esistenza e in strani mondi ben oltre la sfera del piano materiale. Senza pari era la loro lungimiranza e grande la forza del loro pensiero. Fu in quel tempo che essi crearono la Pietra della Luna. Plasmata dalla materia stessa del piano astrale del Daziarn, questa gemma traslucida era il più alto traguardo raggiunto dalla saggezza Shianti. Essa racchiudeva in sé la forza di tutta la magia Shianti, conteneva il potere combinato di tutte le loro arti, summa di tutto il loro sapere. Giunse così l'Età dell'Oro degli Shianti; e la Pietra della Luna era lo strumento del loro dominio su tutto il Magnamund. L'uomo si stagliava come poco più di un'ombra, accecato dalla bianca luce splendente della gloria Shianti...