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Giacomo Catinella (Napoli 1876 - Bari 1943) è stato un fine cultore di discipline iniziatiche, possedute dal vivo grazie alle diverse forme di iniziazione ricevute e intimamente vissute, dalla martinista alla kremmerziana. Fu curatore di pregevoli opere e traduttore, raffinato cultore e conoscitore di lingue arcaiche come Sanscrito ed Egiziano; studioso di classici e mitologia, si pone a ragione in una tradizione il cui fil-rouge annoverava tra le sue fila personaggi come Onofrio Gargiulli, Domenico Bocchini (dal quale attinge metodi ermetici di decriptazione dei testi), Giustiniano Lebano (cui fa a piena voce riferimento anche nella presente opera) e Ciro Formisano (Giuliano Kremmerz) di cui fu discepolo, divenendo membro attivo della Schola Philosophica Ermetica di Miriam. A Bari, luogo dove vide termine il suo passaggio terreno, fondò un importante Cenacolo, frequentato da esoteristi che vi convenivano da ogni parte d'Europa. I sodali, intesi a gettare le basi a nuovi orizzonti dello spirito, sembra si riunissero in una sala affrescata con simboli geroglifici e alchemici.