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Pontevecchio aveva il suo centro religioso nella chiesa parrocchiale, dedicata ai SS. Carlo e Luigi, "innalzata agli onori dell'altare" solo il 21 marzo 1936. Con decreto dell'arcivescovo Eugenio Tosi, datato 11 febbraio 1925 - ma sarebbe andato in vigore il 12 marzo successivo - Pontevecchio venne stralciato ecclesiasticamente da Magenta e il sacerdote don Luigi Introini, già coadiutore da vent'anni, venne eletto delegato arcivescovile. L'istituzione della parrocchia vera e propria sarebbe avvenuta dieci anni dopo, il 21 marzo 1936, con decreto del Card. Ildefonso Schuster. Fu presentata la pratica al Ministero degli Interni per il debito riconoscimento civile. Il 3 giugno 1937, venne firmato il Decreto Reale per il riconoscimento che fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia il 5 agosto 1937. Il giorno 8 aprile, don Luigi Introini, delegato arcivescovile, ricevette l'investitura canonica del Vicario Generale Mons. Paolo Castiglioni e il 10 aprile l'immissione nel reale possesso della medesima parrocchia a mezzo di don Luigi Crespi, Vicario Foraneo di Magenta a ciò delegato. Nel luglio 1938, in occasione della tradizionale festa del Sacro Cuore, si tenne una festa veramente eccezionale per l'ingresso solenne di don Luigi Introini, quale primo parroco di Pontevecchio. Il mattino del 27 giugno 1939, poco dopo le 5, il Card. Schuster, nel corso della sua seconda visita pastorale a Pontevecchio (la prima era stata nel febbraio del 1933), consacrò l'altare di S. Giuseppe. A un certo punto della celebrazione però, molta gente dovette abbandonare la chiesa in quanto le sirene chiamarono gli operai degli stabilimenti al lavoro...