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Come su un tappeto volante "Le ventiquattro ballate della Fortuna" ci portano lontano nel tempo e nello spazio, allontanano il dolore, il dispiacere, la "malimma". Ci accompagnano nella dimensione della fiaba e della narrazione apotropaica. Le ballate raccontano di come i segni, siano essi favorevoli oppure ostili, ci aiutano a capire il senso primario ed essenziale della vita e delle scelte che vanno fatte per non farsi travolgere dalla malinconia di vivere. Che sia l'affetto del gatto nero Marpione per un ragazzo pieno di sogni, la visione della Croce del Sud sopra l'albero di maestra della nave di Vasco De Gama, lo Sguardo dolce di una donna Mangiafuoco, l'incrocio di amore tra due balenottere, la conchiglia amuleto di un marinaio di Posillipo o la gemma di una regina nelle favelas di Rio la sorte degli umani è legata all'ineffabile combinazione di un intreccio solo in apparenza indecifrabile. Queste "ballate" sono uno strumento per imparare a decifrare le matasse che il Destino ci propone di sbrogliare. Almeno un po'.