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Esiste un legame tra l'orrore e la bellezza? È falso che siano uno riconducibile all'altra? Oppure bellezza è figlia dell'orrore? Il bello non è forse la parata immaginata dall'uomo per contenere l'orrore? Perché la pittura, assieme ad altre arti, si è tante volte compiaciuta di raffigurare l'orrore, rappresentando, un secolo dopo l'altro, la decapitazione del Battista, di Oloferne o di Golia? L'artista, come la Medusa, ha il singolare potere di gettare lo sguardo sul mondo, immobilizzarne gli aspetti e staccarne un frammento. L'artista si riconnette così al Sacro, allo spirituale e all'indicibile, e - alla fine - all'idea di Infinito, cercando dentro di sé e sopra di sé, proteggendosi dalla paura di quello stesso infinito.