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"I superstiti del colossale disastro che ha portato all'eliminazione di una parte dell'umanità, guidati da Noè, offrono agli Elohim quei sacrifici cruenti che loro piacciono tanto: il grasso animale con la grande quantità di fumo derivante dalla sua intera combustione producono un effetto calmante sulla loro neurofisiologia. Meglio ancora se il fumo è accompagnato da abbondanti libagioni e non è un caso che Noè si preoccupi di impiantare una vigna con il cui frutto produce la bevanda che darà origine a scelte e condanne che si rivelano foriere di conseguenze inimmaginabili: popoli che si disperdono, si separano, occupano territori secondo il volere dei comandanti. Ma la pace non appartiene all'umanità che è figlia degli Elohim il cui desiderio di predominio risulta senza confini. Un gruppo tenta di riunirsi, in barba a tutte le regole, e costruisce una vera e propria base militare costituita da abitazioni, magazzini e soprattutto una rampa di lancio con la quale raggiungere il cielo ed eventualmente mettersi in salvo in caso di una nuova alluvione artificialmente provocata come la precedente. Questo atto di palese e potenzialmente molto pericolosa ribellione non sfugge ai comandanti che incaricano Yahweh di scendere a verificare: lavoro che lui svolge con grande meticolosità, da militare quale era, e che fa sì che gli venga successivamente affidato l'incarico di intervenire con la violenza e la determinazione che lo contraddistinguevano. La guerra inevitabile si scatena ed il "divide et impera" trova la sua massima attuazione."