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Quando nel 323 a.C. Alessandro Magno muore inaspettatamente a Babilonia all'età di 33 anni, il suo impero si estendeva dal mare Adriatico a Occidente fino all'India moderna a Oriente. Gli intrighi e la violenza, le strategie politiche così come le alleanze, gli omicidi e le guerre che hanno luogo nei successivi decenni possono competere con le più famose tragedie del teatro. James Romm descrive magistralmente gli eventi drammatici nella lotta per l'eredità del condottiero macedone. In un'atmosfera spettrale il giovane re si congeda dai suoi più stretti "Compagni", letteralmente al suo fianco sin dalla tenera età e che con lui avevano conquistato il mondo. Si narra che poco prima di morire abbia deciso di lasciare il suo posto "al più forte". Ma chiunque tenti di elevarsi sopra gli altri, si sa, non può farlo senza danno. E così il grande impero che si estendeva su tre continenti affonda ben presto in una serie infinita di guerre, in cui i membri della famiglia argeade - la casa reale macedone - diventano pedine nelle mani degli ex generali di Alessandro.