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L'estremità occidentale della Sicilia è stata frequentata dall'uomo fin dal Paleolitico inferiore, ma è soltanto con l'arrivo dei fenici in quell'isola dello Stagnone, a cui essi danno il nome di Mozia, che nella loro lingua significa luogo dove si legano le barche, che sorge il primo centro urbano. Dalle rovine di Mozia, distrutta nel 397 a. C. da Dionisio di Siracusa, nasce Lilibeo, piazzaforte cartaginese inespugnabile, che passa nelle mani romane dopo la battaglia delle Egadi del 241 a. C. Sotto il governo di Roma, la splendidissima civitas Lilybitana, come la definì Cicerone, fiorisce e si sviluppa ulteriormente. Sede di uno dei più antichi vescovati siciliani, saccheggiata dai vandali di Genserico all'inizio del quinto secolo, Lilibeo passa poi in potere dei bizantini, sotto il cui governo cessa di esistere in un momento storico imprecisato. Marsala, porto grande, nasce al tempo della dominazione araba, ma si sviluppa grazie all'opera del conte Ruggero che la cinge di mura. Importante centro agricolo e pastorale e attivo porto commerciale, Marsala partecipa alle agitate vicende della guerra del Vespro che ne distruggono l'economia e ne decimano la popolazione.