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"Tornare a leggere Edoardo Penoncini in questa seconda raccolta in dialetto ferrarese è ritrovare il solco della sua scrittura tracciato dalla prima, Al fil ?rudlà, del 2015. Introdotta dalla sapiente prefazione di Zena Roncada, la raccolta è divisa in cinque sezioni (Scartablàr int i casìt, A ò? avèrt, Vèrs i?grupà, Vèrs strambalà, L'alvadur d'l'alba), che dànno la cifra identitaria della scrittura dialettale di Penoncini. Dall'apertura con i temi dedicati alla sofferenza e al dolore per la scomparsa della madre, allo struggimento evocato dalle note chagalliane de Al vól fino ai versi sul tempo e alle passioni via via più contenute e misurate nella maturità, in un quadro dove emergono nelle diverse parti del libro gli omaggi alle figure (Sacrifizî) che hanno permesso con i loro sacrifici l'ascesa sociale, fino al commovente ricordo della nonna sarta (La to cà). [...]" Daniele Rossi