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Una meteora che lasciò il segno. Una vita straordinaria, breve e intensissima, quella del "gigante buono" ucciso a 32 anni poco dopo la sua elezione alla Camera dei deputati nelle liste del partito socialista. La sua vicenda è un punto di snodo nella storia della Puglia e lo è anche -da riscoprire e valorizzare - nella storia italiana. Al tempo del movimento di emancipazione dei contadini e dei braccianti, e dello squadrismo fascista proteso a distruggere quel movimento, la figura di Giuseppe Di Vagno davvero giganteggia per l'impavida attività di giornalista, avvocato dei poveri, oratore, pubblico amministratore e deputato. Pragmatico, concreto, capace di levarsi al di sopra degli scontri ideologici che travagliano il mondo socialista all'indomani della Grande Guerra, fa sua la sostanza di una cultura meridionalista e di una utopia di libertà e giustizia sociale. È il primo parlamentare assassinato dai fascisti, vittima di un delitto i cui colpevoli non hanno mai pagato, nemmeno nell'Italia repubblicana e antifascista. Questo libro è un aggiornato contributo biografico e storico, ed è, nel Centenario della morte, un omaggio necessario al socialista coraggioso.