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Legata da un'intensa amicizia di ispirazione reciproca a Marija Gimbutas, che conobbe dagli anni Ottanta, insieme interpretarono alcuni tra i più potenti e duraturi simboli della Dea come datrice di Vita e di Rigenerazione. Osservando e comparando lo splendido repertorio di immagini di Çatal Hüyük, che ha generato i simboli ancor oggi presenti nell'iconografia sacra, coglie in Ghassul lo snodo evolutivo di quel sistema coerente del sacro che si dipana lungo migliaia di anni dalle grotte del Paleolitico Superiore fino alla fine del Periodo minoico a Creta, e a Oriente confluisce in divinità femminili come Inanna, Ishtar, Afrodite. Straordinario il suo contributo sui simboli di morte, originato dagli immensi avvoltoi neri dagli occhi bianchi di Catal Huyuk e riprodotti nelle maschere rituali ghassuliane, note come gli "Spettri".