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Il Movimento delle donne e l'informazione nell'anno della rivolta. È il 1977 quando Massimo Fichera, socialista, direttore di Rai2, accetta la sfida di produrre un programma che, per la prima volta nella storia della televisione, affronti la "questione femminile". Il femminismo, che in quegli anni riempie le piazze, approda così anche sul piccolo schermo, arriva senza mediazioni nelle case degli italiani. Nasce Si dice donna. Un gruppo di donne provenienti da esperienze diverse: giornaliste di Noi donne e di Effe, storiche del femminismo, responsabili di associazioni, creatrici di riviste di filosofia delle donne, dirigenti dell'Udi, giovani donne che in seguito saranno chiamate a ricoprire importanti ruoli istituzionali, culturali e politici si riunisce attorno al progetto di Tilde Capomazza. Una redazione di donne unita dalla comune attiva partecipazione al movimento femminista. Esperienza breve (nel 1981 il programma verrà cancellato dai palinsesti) e contrastata, ma nello stesso tempo una avventura culturale e politica del tutto originale e di grande risonanza i cui esiti investirono milioni di telespettatori. Una trasmissione televisiva dove si proponeva un'immagine femminile articolata, ricca di testimonianze e di differenti modelli di riferimento. Quella delle donne è stata chiamata la più importante rivoluzione del Novecento. E di questa rivoluzione Si dice donna è stata testimone e protagonista.