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Il futuro non è uno "spazio vuoto" e può essere "colonizzato". Le "immagini di futuro" di un individuo come di una comunità o di una organizzazione condizionano e ispirano le azioni di oggi, ma anche i valori, le aspettative e persino le percezioni del presente: di conseguenza, il futuro può anche essere un "terreno di conquista" di forze economiche o politiche attraverso cui indirizzare oggi preferenze, processi sociali o attività degli individui, orientandoli verso orizzonti predefiniti o vaghi scenari purché a beneficio dei soggetti di quelle forze. L'attivazione di una attitudine proattiva nella/con la cittadinanza è indispensabile per mantenere aperti i futuri e le possibilità del bene pubblico: si tratta di democratizzare i futuri e non solo il presente, la società di oggi, i processi di governo attuali. A questo tema è dedicato il n. 16 di Futuri. Tra gli altri argomenti del numero: l'umanesimo tecnologico, l'intelligenza artificiale nel giudizio penale, i voli in microgravità, il futuro della scuola e la conversione ecologica. Il racconto è di Roberta Spagnoli.