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Le guerre atroci di un'epoca su riflettono in quelle di un'altra. Che cos'è un soldato, se non un morto vivente, reale o potenziale? Jari Lanzoni mette in scena un Grand Guignol che alterna passato e futuro, le cui costanti sono sangue, liquami corporei, violenze spaventose e ferite orrende. Esagera? Temo di no. Scene simili le abbiamo sotto gli occhi, ma le guardiamo da lontano. È tempo, forse, di vederle da vicino. Esasperate per renderle evidenti. Anche perché, tra ciò che è accaduto e ciò che potrebbe accadere, fa da perno il presente. Dove sono leggibili le cause, unico antidoto, forse, a un inferno già in allestimento.