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Il libro racconta la vita artistica della divina, dagli esordi napoletani con la compagnia di Rossi fino al sodalizio con D'Annunzio e il rientro sulle scene dopo il lungo ritiro. Non dunque una semplice biografia, magari incentrata sulle storie amorose, i viaggi e le difficoltà economiche, quanto piuttosto l'analisi delle sue interpretazioni, dai testi alla moda, negli ultimi decenni dell'Ottocento, di Dumas e Sardou fino al breve incontro con Shakespeare mediato da Arrigo Boito, il sofferto incontro con Ibsen e poi i personaggi dannunziani di Francesca da Rimini e della cieca nella Città morta. Ma tenendo conto che la vita intima e il pensiero hanno profondamente determinato il suo modo di recitare e il suo rinnovato stile dolente. Particolare rilievo acquistano agli esordi la grande interpretazione di Santuzza nella Cavalleria rusticana di Verga e, negli ultimi, il film Cenere e La donna del mare. Prefazione di Elena Bucci.