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Quest'ottantina di articoli, già pubblicati da Garzanti nel 1988 e ora riproposti in questa nuova edizione rivista e ampliata, sono una scelta vasta e significativa dell'attività critica di Roberto De Monticelli, esercitata però oltre i limiti della recensione. Il quadro mosso e vario, ricco di figure e di voci, nutrito di dati e di citazioni, si dispone quasi come un affresco e una storia del teatro italiano del secondo Novecento visto soprattutto dalla parte dell'attore. Il frequente riferimento agli anni euforici dell'immediato dopoguerra, dove al bisogno di ricostruzione morale e materiale che il cronista aveva colto raccontando Milano, si univa un'impellente necessità di ripartire con una rifondazione culturale del paese, testimonia di una radice, di un momento magico di condivisione che fece il cemento e il profondo legame tra i giovani di quella generazione. Inchieste, interviste, profili, riflessioni: è un palcoscenico della memoria ad animarsi, un paesaggio dell'anima, la mappa di un teatro che muta attraverso la metamorfosi del suo protagonista, l'attore, e, insieme, del testimone-critico che vede dispiegarsi, attraverso quella metamorfosi, la sua stessa biografia esistenziale.