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Nell'opera di Calogero Cangelosi la natura appare strettamente unita ai sentimenti. Infatti la silloge ci offre una dicotomia ideale: la natura da una parte, quale scenario ideale ed esteriore della vita dell'uomo, e il sentimento dall'altra, quale paesaggio ideale interiore dell'emozionalità del poeta. L'alloro richiama alla mente il dio Apollo, riportando simbolicamente alla poesia e all'arte, ma anche alla mantica, al profetismo, al pensiero del dopo, al chiedersi che cosa sia la vita e dove possa volgere il percorso dell'uomo in generale, ma anche di ogni singolo uomo...