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«Il Socialismo, immaginato, immaginario, reale e il gioco del calcio. Con i suoi perdenti di successo e i campioni, magari annegati nelle loro debolezze o nell'ineluttabilità della dittatura del proletariato. La povertà dei mezzi e l'innegabile splendore dei fini. Il Patto di Varsavia e le sue propaggini legate al Comecon hanno regalato alla generazione della guerra fredda emozioni violente e storie da tramandare, tra ingenuità di regime e talento infinito. L'Ungheria di Puskas, la Polonia di Lato, l'Urss di Lev Yashin, ma anche Sparwasser, Sollier e la Democracia Corinthiana, perché l'internazionalismo regnava sovrano dove meno te lo aspettavi. Fabio Belli e Marco Piccinelli in queste pagine ci raccontano emancipazioni proletarie solo sfiorate, ma che per decenni hanno fatto sognare milioni di persone, sia a est che a ovest della cortina di ferro.» (dalla prefazione di Max Collini)