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L'inquieto quadro strutturale toscano di metà Seicento, in equilibrio tra ripetuti accenni di crisi economica e manifestazioni di vitalità, anche culturale, fu il tratto distintivo del governo di Ferdinando II, un principe determinato a mantenere buoni rapporti con le potenze internazionali nonostante la decadenza strutturale, provocata dal generale declino dell'egemonia politica ed economica continentale. Non è un caso che nel lungo corso del governo del quinto granduca di Toscana si assista agli ultimi bagliori di dignità e di efficienza del potere mediceo in ambito politico e culturale: il Granduca Ferdinando II legherà indissolubilmente quei rinnovati fermenti culturali alla sua personalità. Prefazione di Renzo Sabbatini.