Tab Article
L'improvvisa morte di Alessandro con la conseguente fuga di Lorenzino, faceva sperare per un momento nella restaurazione della Repubblica. C'era un pericoloso vuoto di potere ed occorreva agire in fretta. I senatori Francesco Guicciardini, Filippo Strozzi, Baccio Valori e Niccolò Acciaiuoli, pensavano di aver trovato finalmente la persona giusta in Cosimo de' Medici, diciottenne figlio di Giovanni delle Bande Nere e di Maria Salviati, nipote di Lorenzo il Magnifico. Convinti dal suo atteggiamento umile e dimesso, nominavano Cosimo capo del governo con la clausola che tutto il potere sarebbe rimasto nelle mani del Consiglio. Con abile mossa il giovane riusciva ad indurre i senatori a promulgare un decreto con il quale il ramo di Lorenzino perdeva ogni diritto alla successione, macchiatosi di indegnità a causa dell'assassinio. Appena nominato, Cosimo gettava la maschera e assumeva l'autorità piena ed assoluta del potere, mostrando spirito di tiranno che intendeva governare in maniera ferrea, tanto che presto diveniva l'uomo più temuto di tutta Firenze.