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Uno degli avvenimenti più importanti della storia della Calabria. Il 2° volume di "Calabria 1783, il Terremoto. Storia di una catastrofe, migliaia di morti", propone altri quattro documenti fondamentali, tra memorie e relazioni, scritti da Guglielmo Hamilton, inviato di S. M. Britannica presso il Re delle Due Sicilie; Deodato de Dolomieu, geologo francese da cui derivò il nome delle Dolomiti; Andrea Gallo, filosofo e matematico, professore a Messina; Vincenzo de Filippis, filosofo e matematico calabrese, ministro della Repubblica Napoletana del 1799, martire impiccato nel capoluogo partenopeo. Dal 5 febbraio al 28 marzo 1783, cinque terribili scosse di terremoto devastano la Calabria centro-meridionale (Reggino, Aspromonte, Piana di Rosarno-Gioia Tauro, Catanzarese, Vibonese, Serre, ...) e il territorio di Messina. Gli ultimi eventi sismici faranno tremare la terra anche nel Cosentino e nel Crotonese. Decine di migliaia i morti. Circa duecento città, paesi e villaggi completamente distrutti o gravemente devastati. Danni enormi. Uno tsunami si abbatte su Scilla e Messina. Il territorio viene sconvolto.