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Figlia di lavoratori emigrati al nord Italia negli anni del boom economico, Marina passa la prima infanzia con la nonna, fin quando non è costretta a trasferirsi con la famiglia da sfollata a Macerata. Bambina introversa, si distingue da sempre per il suo "essere un po' diversa", nella passione per la danza emerge per particolari doti fisiche che contribuiscono però a discriminarla. Ottenuto il ruolo da insegnante, subisce una "caccia alle streghe" da parte di chi, tutelato dall'anonimato, istiga altri ad abusare della propria autorità per allontanarla dalla propria sede di titolarità. Il climax si raggiunge solo con un movimento politico nato in rete che la consacra definitivamente come "pubblic enemy".