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Si vive giorno per giorno: ma il tempo della riflessione giunge solo a intervalli periodici, di solito sollecitati da eventi e da "emergenze" che mutano le circostanze di fuori e che ci cambiano dentro. In un mondo profondamente segnato dall'incertezza e dallo sbandamento, mentre la ricchezza (un tempo "delle nazioni") si va sempre più concentrando nelle mani di un numero decrescente di anonimi dal volto ignoto o quasi e crescono impoverimento e disperazione delle moltitudini, il "nostro Occidente", che dopo aver imparato a fare a meno di Dio e di un senso da dare al mondo e alla vita sta oggi cominciando a capire di aver fallito anche in quella che era la sua scommessa suprema, il "diritto alla ricerca della felicità", un vecchio cattolico reazionario scopre la necessità di avviare un consuntivo su se stesso e sulla realtà storica e sociale che lo circonda. E accetta la sfida: come l'ha accettata energicamente un vecchio gesuita argentino diventato papa che si è apocalitticamente spogliato di quel che restava delle insegne "imperiali", della porpora e dell'oro pontifici.