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Grazie Olbia, è il titolo del libro che in tarda età fu l'ultimo e il più appassionato dei tributi d'amore di Astro Mari alla sua terra-madre, lasciata dolorosamente, non ancora sedicenne, per imbarcarsi e lavorare come mozzo su una nave mercantile, a causa della povertà della sua famiglia. Fino alla fine dei suoi giorni quel distacco fu per lui come un insopportabile esilio, nonostante la sua poliedrica personalità e la precoce creatività lo aiutassero a sopportare le inevitabili difficoltà di una vita da inventare per un avvenire costruito solo sulle proprie molteplici capacità. Due anni in marina avevano forgiato il suo fisico e la lontananza da Terranova Pausania aveva acceso in lui la poesia.