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«Composto, com'era d'obbligo data la materia, in dialetto (senza cedimenti al colore vernacolare, reinventato a colpi di metafore e di tagli sentenziosi, affidato a un vocabolario intenzionalmente duro e scheggiato: parole-voragini, che sprofondano nella visione; parole-sasso, che feriscono), "Pethri i limiti" è un libro solitario, spoglio, puntuto, chiuso ostinatamente nel suo orgoglioso silenzio, destinato ai lettori che non chiedono complicità: solo la potenza, nuda, di una parola che è figlia della Memoria, voce di ciò che è perduto.» (Giancarlo Pontiggia) La presente pubblicazione è un'edizione riveduta e ampliata del volume edito nel 2005, con lo stesso titolo, da Moretti e Vitali.