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"Quello che Rosella Bucari vuole raccontarci è solo «Il maledetto vizio di scavare / con le mani del pensiero / fino a graffiarmi l'anima / con una lama che non taglia» (Quel vizio maledetto di trascinarmi), e non taglia solo perché fatta di grandi passioni chiuse nelle piccole cose: nel rumore di una foglia, nella gioia che provoca una goccia che, discesa da chissà dove, le disegna il volto intensificando il profilo attraverso un chiaroscuro lumeggiato da un'idea. Immergersi in questa raccolta significa quindi accettare la proposta di leggere quello che non è mai stato scritto." (Aldo Di Russo)