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Remo Gaibazzi, nato a Roccabianca in provincia di Parma nel 1915, dentro l'argine del Po, e morto a Parma nel 1994, è stato un artista formatosi nella tradizione europea dei giornali satirici e nei numeri unici locali, che ha dialogato con le correnti dell'arte internazionale senza mai muoversi dalla sua amata città, lavorando nel suo studio all'ombra del Duomo e del Battistero dell'Antelami. A Parma i numeri unici ottengono un successo straordinario e si trovano linfa nella tradizione goliardica dell'università cittadina, e nei caffè letterari dove si formano scrittori del calibro di Giovannino Guareschi e Cesare Zavattini, artisti come Nullo Musini, grafici come Erberto Carboni e lo stesso Remo Gaibazzi. Nella ventennale attività di Gaibazzi, collaboratore e fondatore di numeri unici, vignettista umoristico e satirico, si riscontra la volontà di andare oltre la bonarietà dell'umorismo per analizzare e rappresentare il mondo interiore dell'uomo contemporaneo. Rileggere con queste premesse gli inizi di Gaibazzi, in dialogo come disegnatore umoristico con grandi artisti del Novecento, consente di vedere sotto una nuova luce la sua intera produzione.