Tab Article
Angelo Vicini in questa antologia riordina il meglio della sua produzione poetica, cercando di definire il filo rosso di un destino che riguarda non solo il suo lavoro di poeta ma anche di uomo. Scrive Guido Conti nell'introduzione: "Raccogliere il lavoro poetico di una vita non è vezzo ma una necessità che aiuta l'autore ad avere una visione ampia e complessiva della propria opera. Scegliere le poesie, riordinarle, aggiungere quelle disperse, togliere o inserire quelle d'occasione che possono trovare nuove ragioni d'essere in un'antologia, è un lungo lavoro che aiuta a ripensare e a indagare la propria opera ancora nel suo farsi, alla ricerca di una trama che offra il disegno di un destino complessivo, come il tappeto finito che, tolto dal telaio, rivela la sua complessità di temi, intrecci e ritorni".