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Curare le persone affette da addiction comporta non poche difficoltà. Da quella di individuare le cause all'origine del processo morboso, a quella del rapporto con un paziente spesso demotivato e poco collaborante, a quella di un esito quanto mai incerto del proprio intervento (perché alcune persone guariscono ed altre no?). Pur non mancando le conoscenze neurobiologiche al riguardo, si fa ancora fatica a riconoscere le tappe evolutive della malattia, nonché il nesso tra queste ed un metodo clinico efficace. Spesso chi opera in questo campo costruisce il proprio sapere sulla base dell'esperienza quotidiana, facendo riferimento più a leggi e normative che non a linee guida di carattere tecnico. In particolare appare in difetto la capacità di operare in equipe, il metodo di lavoro universalmente riconosciuto come il più idoneo nell'approccio a questa tipologia di pazienti. Il libro valorizza tale metodo di lavoro, lo indirizza in modo pratico e, nell'intento di colmare alcune delle lacune suddette, propone un nuovo modello di storia naturale della malattia, adattabile a tutte le forme di addiction (sia da sostanza che da comportamento). In tale modello sono rappresentate diverse fasi cliniche, ognuna delle quali connessa a specifiche strategie d'intervento. Nella sua praticità il testo si connota come uno strumento di riferimento specialistico, innovativo e originale, proponendosi come un mezzo per facilitare l'adozione di un metodo di lavoro nell'equipe, sollecitandola costantemente al ragionamento clinico e all'elaborazione di programmi terapeutici appropriati.